Sector Rotation
Rotazione settoriale.
Nella giovedì scorso si è assistito a situazioni interessanti che meritano di essere commentati per capire le dinamiche attuali e future del mercato azionario americano.
Il dato sul PIL, decisamente più alto delle attese, (+2.8% contro +2,0%) ha portato gli operatori ad eliminare completamente lo scenario stagflattivo, caratterizzato dalla contemporanea presenza di inflazione e crescita in stallo.
Al contrario, lo scenario ottimale caratterizzato da crescita, associata ad un’inflazione in progressivo rientro verso il target, è stato quello maggiormente sposato dal mercato.
Ciò a cui si è assistito è stata una prosecuzione del processo di rotazione settoriale, che ha visto nuovamente l’indice Russell 2000 protagonista dei rialzi ed i titoli del settori tecnologico e servizi di comunicazione protagonisti dei ribassi.
Il “travaso” continua. Gli operatori stanno continuando a vendere i titoli leader e a comprare da un lato i titoli “ritardatari” dell’indice S&P500 (ieri, il settore energetico è stato quello maggiormente acquistato) e dall’altro tutti i titoli dell’indice Russell 2000, acquistati seguendo logiche di tipo top down.
Nella seduta di ieri, non c’è stata solo la rotazione settoriale, ma un processo più articolato.
Le vendite sul comparto tecnologico, a distanza di un’ora della seduta, hanno acquisito la forma ed il quadro tipico di una capitolazione.
In pochi minuti Nvidia è passata da 116 a 106 Usd, stessa cosa per ARM e per molti altri titoli su cui il mercato è ancora molto esposto.
Su questa fase sono entrati enormi flussi in acquisto, che hanno fatto rimbalzare tutti i titoli tecnologici, che, in pochi minuti, sono tornati al punto di partenza.
Allora i pattern sul mercato sono due. Il primo denota sicuramente un processo di rotazione, che segue logiche di tipo top down, in cui le scelte vengono fatte per dati aggregati, seguendo logiche di valutazione e di esposizione dei titoli all’andamento del ciclo macro.
Tale logica porta a preferire i titoli small cap, caratterizzati da valutazioni interessanti (in termini relativi) e da forte esposizione alla crescita macro.
Grafico 1
Il secondo pattern è quello del de-risking dei portafogli.
I ribassi, subiti dai titoli tecnologici in questi giorni, non hanno reso immuni i portafogli dei fondi hedge e hanno costretto molti di essi a ridurre l’esposizione lorda (somma delle posizioni lunghe e corte) in preda alle margin call dei broker.
In tale processo si assiste ad un mercato che funziona al contrario: i titoli con i fondamentali più deboli salgono in preda allo short covering, i titoli con i fondamentali più forti e detenuti nei portafogli scendono in preda alle vendite.
Grafico 2
Se confiniamo l’analisi all’indice S&P500, si nota che nella seduta di ieri ad essere venduti sono stati anche i titoli del settore utility ed immobiliare, cioè i titoli di settori che, nel corso del mese di luglio, erano stati comprati per cavalcare, da un lato, la maggiore richiesta di energia legata allo sviluppo dell’AI e dall’altro, al recupero del settore immobiliare in uno scenario di minori tassi di interesse.
Grafico 3
Al contrario, nella seduta di ieri, gli operatori si sono trovati a comprare i titoli del settore energetico, finanziario ed industriale.
L’impressione è che siamo giunti ad una situazione in cui si passa da un eccesso all’altro.
Si sta passando velocemente da uno scenario di “tutto tecnologia” ad uno scenario di “tutto small cap” e questo processo viene fatto con logiche top down, che finiscono per penalizzare eccessivamente alcuni titoli e finiscono per premiare eccessivamente altri titoli.
Questo processo di rotazione frenetica potrà sicuramente andare avanti per un po’, ma se la capitolazione sulla tecnologia dovesse continuare aprirà le porte a nuove occasioni di acquisto.
Dopo le recenti discese, ad esempio, Nvidia inizia a trattare a multipli decisamente meno tirati.
Il Forward P/E ad un anno si attesta a 41.3X contro una media degli ultimi 5 anni a 48.2X.
Il Forward P/E a due anni si attesta a 30X contro una media degli ultimi 5 anni a 38X.
Questo porterebbe a dire che Nvidia sotto i 100 Usd andrebbe comprata, non svenduta. Forse è per questo che ieri, in discesa, si sono visti volumi elevati in acquisto.