FED and J.Powell

omar fumagalli
Aug 01, 2024By omar fumagalli

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What did J. Powell say last night?

The most interesting part of the press conference is when Powell states that: "If, for example, we were to see inflation coming down rapidly, or more or less in line with expectations, growth remaining reasonably strong and the labor market remaining consistent with its current conditions, then I would think that a rate cut could be on the table at the September meeting".

In this statement, J. Powell effectively opens the possibility of a cut in September.

Listening to the press conference, you understand that, at the moment, the FED's concern is on inflation, not on the labor market.

The latter, even if it is gradually cooling, is not showing signs of weakness, such as to push for immediate rate cuts. It follows that the timing, size and duration of the cuts depends, at the moment, only on the inflation situation.

In fact, Powell, would later state that if inflation is still "sticky", then it will be necessary to wait a little longer.

In the meantime, the market is already pricing in a full rate cut in September and almost another cut in November, and then 2.5 cuts for the December deadline. Pricing in up to three cuts between now and December seems overly optimistic, considering that, despite what Powell said yesterday, there is no certainty that a September cut will happen at this time. But the market often sees the glass half full.

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ITA

Cosa ha detto J. Powell ieri sera?
 
La parte più interessante della conferenza stampa è quando Powell afferma che: “Se, ad esempio, dovessimo vedere un’inflazione scendere rapidamente, o più o meno in linea con le aspettative, la crescita rimanere ragionevolmente forte e il mercato del lavoro rimanere coerente con le sue attuali condizioni, allora penserei che un taglio dei tassi potrebbe essere sul tavolo della riunione di settembre”.
In tale affermazione, di fatto J. Powell apre la possibilità per un taglio a settembre.

Ascoltando la conferenza stampa, si capisce che, al momento, la preoccupazione della FED è sull’inflazione, non sul mercato del lavoro.

Quest’ultimo, pur se si sta progressivamente raffreddando, non sta dando segnali di debolezza, tali da spingere a tagli immediati dei tassi.

Ne consegue che il timing, l’entità e la durata dei tagli dipende, al momento, solo dalla situazione dell’inflazione.

Infatti, Powell, avrebbe poi affermato che se l’inflazione fosse ancora “appiccicosa”, allora sarà necessario attendere ancora. Nel frattempo, il mercato prezza già un taglio pieno dei tassi a settembre e quasi un altro taglio a novembre per poi arrivare a 2 tagli e mezzo per la scadenza di dicembre.

Prezzare fino a tre tagli da qua a dicembre sembra troppo ottimistico, considerando che, nonostante quanto detto ieri da Powell, per adesso non c’è alcuna certezza che un taglio a settembre venga effettuato.

Ma il mercato vede spesso il bicchiere mezzo pieno.

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